E te ne vai, Maria, fra l'altra gente che si raccoglie intorno al tuo passare, siepe di sguardi che non fanno male nella stagione di essere madre.
Stelle, gia dal tramonto, si contendono il cielo a frotte, luci meticolose nell'insegnarti la notte. Un asino dai passi uguali, compagno del tuo
"Nel Grembo umido, scuro del tempio, l'ombra era fredda, gonfia d'incenso; l'angelo scese, come ogni sera, ad insegnarmi una nuova preghiera: poi
Forse fu all'ora terza forse alla nona cucito qualche giglio sul vestitino alla buona forse fu per bisogno o peggio per buon esempio presero i tuoi
Laudate dominum Laudate dominum Gli umili, gli straccioni: "Il potere che cercava il nostro umore mentre uccideva nel nome d'un dio, nel nome
Maria: "Falegname col martello perche fai den den? Con la pialla su quel legno perche fai fren fren? Costruisci le stampelle per chi in guerra
Tito: "Non avrai altro Dio all'infuori di me, spesso mi ha fatto pensare: genti diverse venute dall'est dicevan che in fondo era uguale. Credevano
Madre di Tito: "Tito, non sei figlio di Dio, ma c'e chi muore nel dirti addio". Madre di Dimaco: "Dimaco, ignori chi fu tuo padre, ma piu di te
: "A redimere il mondo" gli serve pensare, il tuo sangue puo certo bastare. La semineranno per mare e per terra tra boschi e citta la tua buona novella