Signora Bovary (Francesco Guccini) Ma che cosa c'e' in fondo a quest'oggi di mezza festa e di quasi male, di coppie che passano sfilacciate come garze
fondo, quando bene o male faremo due conti, e i giorni goccioleranno come i rubinetti nel buio e diremo "...un momento, aspetti..." per non essere mai pronti, signora Bovary
Esistenza, che stai qui di contrabbando, come un ladro sempre pronta per fuggire, ogni eta chiude in se i crismi dello sbando, sbaglio e intuire,
Ma come vorrei avere i tuoi occhi, spalancati sul mondo come carte assorbenti e le tue risate pulite e piene, quasi senza rimorsi o pentimenti, ma come
Lo chiamavamo Keaton quel pianista, naturalmente perche non sorrideva mai, mentre noi ci ammazzavamo di risate a vederlo la, come un parafulmine,
Ricordi le strade erano piene di quel lucido scirocco che trasforma la realta abusata e la rende irreale, sembravano alzarsi le torri in un largo gesto
in fondo, quando bene o male faremo due conti, e i giorni goccioleranno come i rubinetti nel buio e diremo "...un momento, aspetti..." per non essere mai pronti, signora Bovary
Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile che in mezz' ora lavavano un' anima o una strada e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando
Von Loon, uomo destinato direi da sempre ad un lavoro piu forte che le sue spalle o la sua intelligenza non volevano sopportare sembro quasi baciato