E il vapore acqueo delle nostre illusioni con le costole fragili come certi balconi meridionali come le repubbliche democratiche fondate sui telespettatori
I nostri corpi celesti i nostri arrivederci scritti sui vetri rotti le periferie lunari i nostri compromessi storici per non ferirci e ti ricordi che
Volo sul ponte piu bombardato d'Europa con la mia macchina non catalitica, negli autogrill a dormire, a perdere il cellulare, sull'autostrada del sole
I cassonetti in fiamme fanno un odore strano I nostri discorsi seri,di ieri, intercettati dai finanzieri gli spacciatori tunisini affittano camere
Sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci ci disegneremo addosso dei giubbotti antiproiettili costruiremo dei monumenti assurdi per i
Negli appartamenti subaffittati Sulla scia dei carri armati parcheggiati Senza toglierci le scarpe ci siamo addormentati Rovistando tra i futuri
I ricordi sopravvissuti ai nostri ultimi raid aerei sono sugli autobus sfiniti che dormono in piedi metti in lavatrice i cieli neri e i foglietti illustrativi
I semafori cominciavano a lampeggiare centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male le istruzioni per abbracciarsi e per ballare
E se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu non preoccuparti tu non preoccuparti e se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu
Forse il nostro viaggio porta un po? piu lontano tu sorridevi agli autovelox e mi spedivi contro e spedivi contro il pentagono i tuoi aerei pieni
La notte atomica che ci ha rimboccato le palpebre guardare il cielo malconcio di chernobyl da qui esprimere desideri quando vedi scoppiare navicelle
Per stendere le nostre magliette sbiadite, sui cavi della luce, sulle linee periferiche dei tuoi tram troppo mattinieri e sulle loro vene che si vedono
Incendiere farfalle meccaniche, le rose lisergiche, i nostri pochi orgasmi, ti ricordi dei combattimenti fra i cigni finti? E delle sere a sbranarsi
Le morti bianche le cravatte blu il tuo fuoco amico l?eyeliner per andare in guerra nell?estrema sinistra nella galassia dove per l?umidita del garage
Perche non ci siamo rincorsi come nei brutti film ti riposi sopra i cofani delle automobili sotto gli alberi asmatici con i pugni alzati per arrenderci
Non mi ero pettinato abbastanza per vederti per non far piangere i tuoi salici piangenti e ci piscino pure addoso gli angeli e i conoscenti morti
E gli strascichi delle nostre ombre lunghe come tutta via venti settembre io ho ancora le tue nausee noi respiravamo forte con le transenne tra le costole
E chiudi tutti i cancelli le tue porte blindate le tue braccia magre le tue celle frigorifere chiudi le tue gambe bianche mari rossi le finestre chiudi